Seiko: Alpinist Laurel SJE085J1 re-creation del 1959
Seiko Alpinist Laurel re-creation del 1959. Scopri la recensione completa e leggi le opinioni
Delle caratteristiche della produzione – almeno di una parte – del marchio Seiko si è già parlato ampiamente e non c’è bisogno di ribadirne l’elevato grado qualitativo. In particolare, la ricca collezione Prospex, prettamente dedicata agli amanti dello sport e a tutti coloro che prediligono (o sognano) una vita avventurosa, presenta delle peculiarità praticamente indispensabili per chi fa del movimento, del pericolo e del rischio un’esigenza quotidiana.
Uno degli orologi di spicco di questa collezione è l’Alpinist Laurel SJE085J1, riedizione limitata (solo 1959 esemplari in tutto il mondo) in chiave moderna di un modello del 1959 che tanto successo ha riscosso tra gli appassionati di sport proprio perché dedicato a loro per la prima volta nella storia dell’azienda.
Ciò che sul SJE085J1 più di qualsiasi altra cosa balza all’occhio immediatamente è il cinturino, costituito da un’inconsueta unione tra un largo bracciale di pelle e un cinturino tradizionale. Come si usava negli anni ‘60/’70, il cinturino “normale” si infila nelle fessure del bracciale e insieme ad esso va a costituire un’accoppiata solida. È una moda ormai decaduta, ma la replica attuale del modello è fedele anche in questo. Chi non vuole seguire fino in fondo la moda, può anche scegliere di sfilare il bracciale e utilizzare l’orologio unicamente con il cinturino di base. Va tenuto presente comunque che il bracciale è stato ideato con lo scopo di proteggere l’orologio dallo sporco e dal sudore, in caso di utilizzi “estremi” potrebbe pertanto costituire un valido presidio protettivo.
Le dimensioni di 36,6 mm possono far storcere qualche naso, se si pensa che è un orologio considerato da uomo, ma dobbiamo ricordare che negli anni passati anche l’uomo portava misure ridotte ed è tutto sommato solo un’abitudine degli ultimi venti / trent’anni quella dell’orologio “grosso” al polso maschile. Ovviamente, visti i gusti odierni, anche una donna lo può indossare senza alcun problema. La cassa tonda è completamente in acciaio, fondello compreso, e raggiunge un’impermeabilità di 10 atmosfere, ovvero 100 metri di profondità, più che sufficienti per l’uso medio, soprattutto pensando all’ambiente montano a cui è idealmente dedicato il modello. La distanza tra le anse di 18 mm è ovviamente proporzionata alle dimensioni del resto della cassa.
Il quadrante, di un bel nero lucido, ospita un trio di lancette di ore, minuti e secondi davvero gradevoli e una finestrella per la data tra le 4 e le 5. Gli indici sono applicati e, al pari delle lancette, godono di un’ampia copertura in Lumibrite, a garantire un’ottima lettura anche in condizioni di scarsa visibilità; da notare la particolare forma a montagna degli indici a ore 3, 6, 9 e 12, a ricordare la vocazione montanara dell’orologio. A copertura del quadrante uno stupendo vetro zaffiro curvato, perfetta replica in chiave moderna di quella che era la copertura a cupola del modello del ’59. Il rivestimento interno in materiale antiriflesso aumenta ulteriormente la leggibilità delle informazioni ed elimina quasi totalmente le rifrazioni caratteristiche dei vetri di qualità inferiore.
Il “motore” di questo gioiello è l’ineccepibile 6L35, un movimento di grande qualità dotato di 26 rubini e caratterizzato da 45 ore di riserva di carica e frequenza di oscillazione pari a 21.600 alternanze / ora. Tale valore non garantisce forse la precisione dei movimenti ad alta frequenza, ma bisogna anche tenere in considerazione il fatto che la minor precisione è ampiamente controbilanciata da una maggiore affidabilità nel tempo e una minore necessità di interventi di manutenzione.